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Voglio che mi racconti tutto


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
07.01.2025    |    7.391    |    10 9.4
"Lory mi chiede cosa ne penso, le rispondo che saranno le sue 4 ore, tutto quello che succederà non avrà conseguenze di nessun genere, per ricambiarla del..."
“Il fermento di passione che viene dalla gelosia, impulsi sessuali affrettati dalla gioia di guardare in modo soddisfacente la sua nudità, tutto questo mi trascina, fino a perdere ogni controllo, fino alla pazzia” (dal romanzo “La chiave” di Jun'ichirō Tanizaki )

“I vostri racconti non sono abbastanza hot” (Lettore anonimo)

“E allora prova a leggere questo” (Ivo)

Sono parecchi mesi che si scrivono commentando i propri racconti e quelli di altri utenti e Lory mi ha confidato un certo interesse a conoscere questo “SoloperteXX”.
Altri incontri in passato si sono rivelati deludenti, a causa della goffaggine delle persone, soggetti il cui analista ha probabilmente gettato la spugna e preso a sua volta un appuntamento da un collega.
Qualcuno aveva pensato di trovare la donna che apre le gambe senza tanti preamboli, chi invece prima di andarsene a cazzo duro e senza aver colto quella come tutte le altre occasioni date fino ad allora, l’ha supplicata di concedergli un’altra chance.
Mi sono chiesto se tanti uomini abbiano un’idea di cosa vogliano veramente dalla vita, quindi sono molto, molto, perplesso per un futuro incontro con questo personaggio.
Lory mi stupisce quando per la prima volta mi chiede se può incontrarlo da sola.
Ancor più perplesso, le rispondo “ok”, dicendole che le lascio tutta la libertà che vuole, metto solo dei paletti ferrei e indiscutibili sull’appuntamento.
Il primo riguarda il tempo limite di 4 ore, 4 ore precise, perché so che quando gli scrittori cominciano a parlare non la smettono più, e le fantasie inoltre si complicano e sono spesso diverse dalla realtà.
Il secondo paletto è la sincerità, che mi venga detto tutto nei minimi dettagli quello che è successo; infine, so che ci potrà essere del sesso tra loro, chiedo solamente che i baci in bocca non vengano dati né ricevuti.
“SoloperteXX” manifesta la voglia di averla a cena in un ristorante proprio sotto casa sua.
Lory mi chiede cosa ne penso, le rispondo che saranno le sue 4 ore, tutto quello che succederà non avrà conseguenze di nessun genere, per ricambiarla del regalo fattomi con un’amica singola che abbiamo ospitato a casa nostra per 4 giorni
Accompagno Lory al ristorante, sono circa le 20.00, le dico che quando entrerà nel locale inizieranno le 4 ore a sua completa disposizione, la aspetterò davanti all’abitazione dello sconosciuto fino a mezzanotte.
In caso di ritardo, dovrà trovarsi un altro tassista.
Non nego che la mia curiosità è tanta, mi apposto lì vicino aspettando il momento in cui usciranno.
Non lo so se sono più geloso od eccitato, di sicuro il mio disagio va a sciamare pensando alla libertà che mi aveva lasciato, preparando tranquillamente la colazione finché io ero solo nel letto con la nostra amica.
Mi ripeto che Lei è stata fantastica in quei giorni, giocando con l’altra donna e con me, impersonando con serenità il ruolo della perfetta compagna di mente aperta.
So già che io non sono all’altezza del suo essere altruista e comprensiva ed i pensieri che faccio ne sono la testimonianza.
Lei ora è dentro, insieme a “SoloperteXX”, chissà cosa mangeranno, di cosa staranno parlando, cosa avrà nella mente il suo amico.
Intanto il tempo passa, fisso l’entrata del locale, guardo l’ora per l’ennesima volta, mi distraggo, rifletto che è passata un’ora e mezza.
Mi rendo conto che qualcuno è uscito dal ristorante finché guardavo l’orologio per la centesima volta, in fretta è entrato nel portone a fianco ed io non so se fosse lei, se fosse da sola, ho forse visto per un attimo il suo cappottino rosso sparire verso il buio dell’atrio.
Ecco al secondo piano accendersi una luce, il cuore batte forte, cosa stanno facendo? Cosa si dicono? Cosa vorranno fare ancora?
Dopo poco, la luce che ho notato si spegne e filtra dalle finestre un chiarore soffuso, il mio cuore riprende a battere forte.
Cerco di immaginare cosa stia succedendo, ma la mente è confusa, non riesco ad avere un pensiero logico, non nascondo che mi sento una eccitazione strana, sia mentale che fisica.
Come vorrei vedere all’interno di quella stanza! Stanno leccandosi? Stanno scopando? Stanno realizzando qualche fantasia che avevano in comune?
Inizio a leggere i racconti pubblicati su A69 da “SoloperteXX”, non li avevo mai letti sentendomi irritato dal fatto che invece a lei interessassero tanto.
Scopro che sono storie molto intense e piene di perversioni; la mente immagina Lory che si mette a sua disposizione ed accetta con piacere di assecondarlo.
Chissà quale delle situazioni piccanti ed originali che sto leggendo in quelle righe staranno mettendo in pratica.
Esamino sempre più attentamente quanto “SoloperteXX” ha pubblicato, le storie sono tante e dettagliate, ma del tempo ne ho, manca ancora un’ora alla mezzanotte; la mia mente continua ad immaginarla a disposizione di questo sconosciuto.
Entro nel profilo su A69, guardo nella posta i messaggi che si sono scambiati, rimpiango di non averlo fatto prima, distratto ed insieme infastidito com’ero.
Ed ecco quelli di ieri, uno mi colpisce e cerco di interpretare cosa intendeva dire “SoloperteXX”:
“sarebbe bello un incontro interculturale dove si può interagire in un melting pot. Sarebbe bello avere un individualismo e collettivismo di piacere, se vuoi possiamo mettere in pratica un “brainstorm to interact all together”, dimmi cosa ne pensi”
La risposta di Lory e stata “Yes, of course”
Non capire l’inglese e quei termini che sembrano fatti per riunioni aziendali, mi lasciano perplesso o meglio, sinceramente, mi fanno girare i coglioni.
Forse è solo uno scherzo del tipo “scemo chi legge” o forse un messaggio in un loro codice incomprensibile per me.
Il tempo trascorre lento, scendo dalla macchina e mi avvio ad un bar nelle vicinanze, bevo un caffè e prendo una grappa a parte, sfoglio il giornale lasciato su un tavolino.
Mando a fanculo un altro cliente che mi ha solo salutato con voce da ubriaco, mi rendo conto che sto letteralmente sbarellando.
Manca un quarto d’ora allo scadere delle quattro ore ritorno alla macchina e salgo avviandola, alzando il riscaldamento, guardo il palazzo davanti a me ed in quell’istante la luce di una finestrina si accende, dovrebbe essere quella del bagno.
Ed in perfetto orario, come Cenerentola, la intravedo scendere le scale, mi avvicino al portone, sono confuso, eccitato, curioso di sapere cosa sia successo.
Esce dal palazzo con un sacchetto in mano, mi sorride, sale in macchina, le chiedo cosa abbia nel sacchetto.
Lory mi guarda e mi dice sorridendo: “Ci sono i miei vestiti, non ho fatto tempo a rimetterli per non mancare all’appuntamento”. Le scosto curioso il cappottino rosso e mi accorgo che davvero è completamente nuda e senza calze.
Mi viene spontaneo metterle una mano sulla figa, la sento fradicia, sussulta quando le passo le dita dentro.
Le dico che quando saremo a casa mi racconterà tutto, lei ride, si inclina lo schienale del sedile e chiude gli occhi, dicendomi che ha fatto cose che mai avrebbe pensato.
La macchina vola sull’asfalto reso lucido dalla pioggia, lei si addormenta, io la guardo e non vedo l’ora di ascoltarla.
Arriviamo a casa, Lory va in bagno e io la aspetto a letto, torna e si fionda sotto il piumone, mi dice con voce fioca “sono stanchissima, parliamo domani” e si addormenta subito.
“Cazzo!” esclamo, guardando il soffitto, sono curioso, e devo aspettare fino a domani!
Mi alzo e vado in salotto a guardare la televisione per non pensare, spengo la luce e mi distendo sul divano, mentre le immagini di un film qualunque scorrono sullo schermo e ben altre nella mia mente.
Sono irrequieto e girandomi e rigirandomi, noto sul tavolino la borsetta di Lory, stranamente ha preso quella ampia che non usa quasi mai.
Mi alzo e apro la borsetta per curiosare cosa contenga, vedo dei sacchetti di stoffa che conosco bene.
Di solito contengono i suoi giochini sessuali ed infatti trovo lo strap-on, “Pierugo” il suo piccolo dildo, il plug rosa ma manca quello nero, c’è anche il nostro kit BDSM, nuovo, nuovo.
Sono spiazzato, cosa sarà successo? Che giochi hanno fatto? Che agonia dover aspettare domani mattina per farmi raccontare tutto.
Vado in bagno a fare la pipì, un po’ubriaco per la grappa, eccitato ed insonnolito e vedo sul lavandino il plug nero, “O cazzo!” esclamo guardandomi allo specchio (sembro uno zombie), “come mai si trova qui?”

Torno in salotto, mi stendo, provo solo ad immaginare cosa mi racconterebbe lei di questa sera.
Finchè nel chiarore delle prime luci, eccola, nuda, inginocchiata sul tappeto del salotto che mi confessa tutto.

Erano mesi che ci scambiavamo messaggi sui nostri racconti, nati da vere esperienze o dalle nostre fantasie, condividendo confidenze sui reciproci, mai soddisfatti, desideri sessuali.
“SoloperteXX” mi incuriosiva come nessuno aveva mai fatto prima.
Ti ho parlato e confessato la mia voglia di incontrarlo, eri perplesso ma alla fine hai ceduto, perché, sottilmente, ti ho fatto sentire in debito con me, per quelle tue giornate vissute avendo “a disposizione” un’altra passera, oltre alla mia.
I messaggi in chat col mio amico ancora sconosciuto da quel momento apparivano con maggior frequenza, visto che c’era la possibilità concreta di vederci.
“SoloperteXX” rilanciava con proposte sempre più spinte finché giocò l’asso, ipotizzando, con una frase in inglese maccheronico, l’incontro con altri autori di racconti hot.
Ero curiosa e a dire il vero eccitata delle situazioni che si sarebbero create.
Venne la sera, finalmente e alle venti precise entrai nel ristorante, tu, mentre scendevo dall’auto, mi raccomandasti la puntualità: qualche minuto prima delle 24,00 saresti stato davanti all’entrata del locale, passata mezzanotte te saresti andato con o senza di me.
Entrata nella sala, non scorsi la persona che avevo conosciuto solo in foto, ma un cameriere si avvicinò e mi chiese se fossi Lory, ed avendo una risposta affermativa mi chiese di seguirlo.
Aprì una porta che non avevo notato e mi apparve un solo tavolo rotondo apparecchiato per 4 persone, entrai e vidi chi poteva davvero essere “SoloperteXX” che mi abbracciò e mi sussurrò “Finalmente!”.
Riconobbi la montatura dei suoi occhiali dalla forma particolare, un vezzo credo, unico dettaglio nitido in alcune foto piuttosto sfumate che corredavano il suo annuncio.
Al tavolo sedeva anche un giovane biondo che si presentò come “Duro20hot”, gay, autore anche lui di racconti molto, molto spinti che avevo letto e commentato con piacere.
L’ultimo commensale mi guardò in silenzio ed io lo scrutai con curiosità finché mi fu presentato come “JudyLove” una trav con cui corrispondevo da quasi un anno.
L’emozione per me era alle stelle, vedevo dal vivo chi mi aveva fatto compagnia per tante notti, abbracciai tutti, questa volta di mia spontanea volontà e mi sedetti per iniziare la cena.
Tra una pietanza e l’altra, ci raccontammo un po’ di noi ed iniziammo a scioglierci, ricordando dialoghi, fantasie, brani dei nostri caldissimi racconti.
Le portate si susseguirono e noi parlammo delle nostre esperienze realmente vissute, Judy mi confessò la sua invidia perché io sono davvero donna mentre gli uomini ritornarono a chiedermi quanto desiderio avessi di mettere in pratica quello che raccontavo.
Anche “Solo” ci raccontò ancora delle sue poche esperienze, mentre “Duro” ammise di averne vissute davvero tante.
Judy ci disse di sentirsi come in un sogno, perché era la prima volta per lei di indossare abiti femminili davanti ad altri che non fossero se stessa specchiata nell’anta dell’armadio.
Il vino scorreva nei bicchieri ed io che avevo solo partecipato ai brindisi iniziale, giusto un sorso, sentivo già la testa strana.
Si rise sui racconti scritti da altre persone, poi, seriamente, tutti fummo d’accordo nel dire che i racconti sull’incesto sono di pessimo gusto, fatti solo per raccogliere preferenze e punteggio.
“Delle zie porche non so che farmene, meglio avere Loretta che ti aiuta a rizzartelo!”
Non ricordo da chi venne questo garbato complimento, ma ora viene il bello.

Sono quasi le 22.00, “Solo” sa che Cenerentola scappa alle 24.00 e ci invita a salire a casa sua.
Passa davanti al cameriere e gli dice che tornerà domani a saldare il conto, ha fretta di fare sesso, l’altro con un cenno della testa gli concede il favore.
Varchiamo il portone a fianco del ristorante, facciamo le scale ed entriamo nel suo appartamento, molto elegante con mobili antichi e divani ampi che possono ospitare una decina di perone.
“Solo”, smaliziato, chiede a Judy che tipo di intimo abbia sotto quel vestito lungo e nero, lei gli risponde che è birichino e, se le farà realizzare il suo sogno, lo vedrà.
“Solo” subito eccitato da tale richiesta la invita a spogliarsi, si precipita ad abbassare le luci per creare una atmosfera intima.
Gli occhi di Judy si illuminano, si sente donna, desiderata, ammirata, una musica di sottofondo crea la giusta atmosfera, inizia, sensuale, una danza lenta, continua a strofinarsi le mani addosso, si avvicina a “Solo” dicendogli di abbassare la zip del vestito dietro la sua schiena.
Il vestito cade a terra e mette in mostra un completino reggiseno, reggicalze e slip, quest’ultimi troppo piccoli, tanto che non riescono a contenere l’eccitazione e il cazzo esce dal pizzo laterale.
Siamo tutti presi da quella lenta danza e dal corpo di Judy, “Duro” si alza dal divano e le si avvicina inginocchiandosi dietro di lei e abbassandole gli slip.
Judy si gira e mette davanti alla faccia di “Duro” il suo uccello, l’uomo, senza dire nulla lo prende in bocca ed inizia a gustarlo con movimenti lenti.
“Solo” preso da eccitazione si avvicina anche lui a Judy e aiuta Duro a trastullare il cazzo, lo scambiano nelle loro bocche avide.
Mi invitano a partecipare, mi spoglio e rimango solo con l’intimo, faccio alzare” Duro” e “Solo”, faccio abbassare Judy, così possiamo leccare i due cazzi, poco dopo lei si distende e i cazzi dei maschi sono subito nella sua bocca.
Io non resisto più e succhio il cazzo di Judy, un bel cazzo…
Mi viene voglia di salire sopra di lei, me lo infilo nella figa fradicia, inizio a cavalcarla, è strano sentirlo duro dentro di me e vederla sdraiata sotto ancora con reggicalze e reggiseno.
Gli altri uomini ci guardano per un po’ma presto avvicinano i cazzi alla mia bocca e inizio a succhiarli a turno.
“Duro” sta per venire, ma Judy se ne accorge e mi dice di non ingoiare lo sperma, ma di baciarla tenendolo tutto in bocca.
L’eccitazione di “Duro” è tanta, avvicina il cazzo alle nostre bocche mentre viene, noi continuiamo a baciarci e leccarci lo sperma dalle labbra, i maschi gradiscono lo spettacolo, i loro cazzi riprendono consistenza, se mai l’hanno perduta.
Judy mi dice di scendere e si mette con il culo per aria, mi chiede di lubrificarle il buco del culo, prendo dalla borsetta i mie giocattoli, sposto il perizoma e spalmo il lubrificante, subito dopo le infilo il mio dildo più fidato, “ Pierugo”, un cazzetto di piccole dimensioni.
Inizio un movimento lento, finché con voce tremolante mi dice “fammi inculare da qualcuno”.
“Duro” sente tutto e si inginocchia dietro di lei, gli prendo il cazzo e lo dirigo al buco del culo e lentamente inizia a possederlo.
“Solo” con grandissima eccitazione mi guarda e mi dice “girati ti voglio inculare” prende il lubrificante e me lo spalma nel buco del culo e mi penetra deciso.
Stiamo ansimando tutti e 4, “Duro” con una smorfia di piacere sta sborrando nel culo di Judy, siamo affiancate e lei mi guarda dicendomi “ho realizzato un sogno, grazie”
“Solo” sentendo quello che lei mi ha detto, viene, dicendomi “il sogno l’ho realizzato anch’ io”
Prendo fiato, torno sulla terra, guardo l’ora e vedo che sono le 23.56.
“Cavoli ora come faccio?” mi dico, prendo il mio plug nero e me lo infilo, per evitare che esca lo sperma mentre sarò in macchina.
Raccolgo i miei vestiti e “Solo” mi dà un semplice sacchetto della spesa, infilo tutto dentro, mi metto il cappotto e saluto tutti dicendo : “Ciao, Cenerentola vi saluta. L’orgasmo sarà per un’altra volta”.
Scendo le scale, apro il portone ed Ivo è lì, con il motore acceso, mi aspetta, salgo, gli chiedo se sono in orario, con la testa mi fa cenno di sì.
La mano di Ivo fruga tra le mie gambe, sente che sono fradicia dei miei umori e chissà cos’altro, vede che sono nuda, ho solo il cappottino rosso, i vestiti sono nel sacchetto.
Mi chiede cosa sia successo e cosa abbiamo fatto, sono stanchissima, gli risponderò a casa…
Crollo sul sedile.
Mi sveglio mentre lui parcheggia, mi fiondo in bagno, mi tolgo il plug nero e mi faccio una doccia veloce, mi asciugo e vado direttamente dentro al letto, dicendo a Ivo, ne parliamo domani, sono sfinita.
Le immagini mi scorrono vivide nella mente, mentre la fica ed il culo mi lanciano segnali contrastanti, che vanno da eccitazione ad appagamento, conditi da un certo bruciore.
L’ultimo pensiero prima di addormentarmi è “la prossima volta, però, prima vengo io, gli altri si arrangino”.
Buio
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- Cavoli, è bello tosto! (Loretta)
- Già, non ho badato a spese. (Ivo)
- Ma vuoi proprio pubblicarlo?
- E perché no, ce ne sono molti, dei tuoi...
- E in che sezione?
- Tradimenti, senza dubbio.
- Perché, non capisco, loro erano d’accordo…
- Lui aveva detto “niente baci”, o sbaglio?
- Già…
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